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News per Miccia corta26 - 04 - 2008 Napolitano a Genova esalta la Resistenza ``Basta denigrazioni o false equiparazioni``(
GIORGIO BATTISTINI GENOVA - Si puó e si deve raccontare Venticinque aprile, festa della Resurrezione italiana. Festa
che segna la «riconquista su tutto il territorio nazionale d'una condizione di
libertá e d'indipendenza». Al capo dell'attuale maggioranza di governo,
Berlusconi (che invita a «capire le ragioni dei ragazzi di Saló») il capo dello
Stato indirettamente risponde invitando a «trasmettere nella sua interezza,
nella sua complessitá » l'esperienza vissuta «nel drammatico periodo in cui
l'Italia era tagliata in due. Esperienza tradottasi in una straordinaria prova
di riscatto civile e patriottico». Ci fu, ricorda il presidente, della
Repubblica l'importante contributo e concorso dei militari «che si unirono ai
partigiani», ma «le ragioni, le molle della ribellione e della lotta di tanti
nostri militari» vanno ricercate nel «senso dell'onore e della dignitá
nazionale e personale, di un senso sicuro di patria, che abbracció tutti». Napolitano rimane a colloquio per mezz'ora col cardinale Bagnasco. L'arcivescovo è inizialmente
accolto da applausi, presto peró subissati da fischi e contestazioni. Severo il
giudizio del sindaco Marta Vincenzi:
«Serve rispetto per tutti». Nel suo discorso Napolitano attacca i miti
sbagliati, pensando ai disastri della sinistra violenta. «In realtá c'è stato
solo un mito privo di fondamento storico reale e usato in modo fuorviante e
nefasto: quello della cosiddetta Resistenza tradita, servito ad avvalorare
posizioni ideologiche e strategiche pseudorivoluzionarie, di rifiuto e rottura
dell'ordine democratico e costituzionale scaturito proprio dai valori e
dall'impulso della Resistenza».
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