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News per Miccia corta02 - 02 - 2008 Pd, niente Resistenza nel manifesto( Polito:
omissione da correggere, ma il razzismo oggi è piú pericoloso del fascismo ALBERTO
CUSTODERO ROMA - Nella magna charta del partito democratico non sono
citati Resistenza e antifascismo. S'è trattato di una «grave e colpevole dimenticanza»,
come sostenuto dalla senatrice del Prc ed ex staffetta partigiana, Lidia Menapace? Oppure, secondo la tesi
del senatore Antonio Polito,
l'omissione è stata voluta perché, «se sono finite le ideologie del Novecento,
sono finiti anche il fascismo e l'antifascismo, oltreché il comunismo»? La
delicata diatriba di carattere storico politico, sollevata dalla Menapace alla
vigilia dell'approvazione, prevista per oggi, dello Statuto, del Manifesto dei
valori e del Codice etico, ha sollevato all'interno del partito democratico un
acceso dibattito. A partire all'attacco, denunciando quella «grave e
colpevole dimenticanza», è stata Lidia Menapace. «In un momento in cui - ha
dichiarato - si profilano all'orizzonte pericoli diffusi di involuzione verso
forme di democrazia autoritaria, che si puó chiamare il "fascismo del XXI
secolo", è un atto imperdonabile non citare Ma è stato il senatore Antonio Polito ad azzardare una
spiegazione a quella «svista». «Se vogliamo spiegare questa dimenticanza che
onestamente andrebbe corretta - ha sottolineato - va detto che il Pd, nel suo
Manifesto dei valori, dichiara di costituirsi partendo dal presupposto che la
storia del 900 è finita, e con lei le sue ideologie: il fascismo oltreché il
comunismo». «Se uno vuole rievocare l'antifascismo in quanto ideologia - ha
aggiunto Polito - allora è anacronistica quanto il fascismo. Un partito
progressista in Europa ha oggi innumerevoli pericoli piú temibili del fascismo
da affrontare, come razzismi, varie forme di intolleranza, l'uso distorto della
scienza, la distruzione dell'ambiente, l'ignoranza, la povertá ». Il fascismo è
morto con il Novecento e quindi non va citato nel partito democratico del
Duemila? Per Rosy Bindi,
ministro per le Politiche per la famiglia e candidata alla segreteria del Pd,
«alcuni valori, come quello dell'antifascismo e della Resistenza, fanno parte
della nostra politica, storia e cultura. Qualche volta, richiamarli puó
apparire pleonastico. Ma se qualcuno facesse una richiesta esplicita di
inserire i due principi nella magna charta, non c'è dubbio che bisognerebbe
accoglierla, anche se credo che il richiamo alla Costituzione valga come valore
unificante». Sulla stessa linea anche il senatore Furio Colombo, anche se, ha precisato, «in un'Italia in cui si nega
ogni giorno l'Antifascismo come valore e Piero
Terracina, della commissione manifesto dei valori, ex deportato del
lager di Auschwitz - Birkenau, ha chiesto con una mozione «la condanna del
fascismo e del nazismo». «Ho consegnato a Walter
Veltroni - ha dichiarato - e alla commissione Statuto del Pd una mozione
per impedire che, in nome della pacificazione, vittime e carnefici vengano
equiparati».
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