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News per Miccia corta02 - 08 - 2008 Libero Mancuso: «Istituzioni, politici e intellettuali, in tanti contro la veritá sulla strage»
(Liberazione, 2 agosto
2008)
L'ex Presidente della Corte d'assise di Bologna, chiamato da
Liberazione , preferisce non tornare su una polemica che ritiene ormai chiusa e
superata. Ho sempre ritenuto che la commemorazione del 2 agosto rivestisse un
interesse nazionale - ha detto Mancuso - accanto al dolore che ci unisce alle
vittime, alla riconoscenza che tutti dobbiamo all'Associazione dei Familiari di
tutte le stragi che hanno insanguinato il nostro Paese, senza la cui forza,
come di recente ci ricorda Giovanni Moro
in un suo prezioso scritto, tante veritá non sarebbero venute alla luce, il 2
agosto di ogni anno celebriamo il valore della Memoria, il dovere per ogni
cittadino che intenda fino in fondo esercitare i suoi diritti, di conoscere i
tanti misteri che hanno avvolto la nostra storia repubblicana. Non tutti sembrano peró orientati in questa direzione? Purtroppo è cosí. Sono tuttora impegnati in un'opera di
occultamento pezzi delle nostre istituzioni, esponenti della politica
nazionale, persino, sovente in buona fede, stimabili intellettuali che hanno il
difetto di saper poco di ció di cui parlano. A tutti costoro voglio ricordare
che comunque la pensino su molteplici decisioni dei nostri Tribunali e delle
nostre Corti di Cassazione, dovrebbero approfondire il quadro storico che
accompagna la ricostruzione di eventi drammatici come le stragi, i tentativi
golpisti, l'intossicazione delle indagini che hanno puntualmente contrassegnato
le relative vicende giudiziarie. Un tema affascinante che stranamente tutti si
guardano bene dal percorrere perché comporterebbe analisi ben piú impegnative e
dolorose per i tanti soloni che inanellano anno dopo anno ricostruzioni
giudiziarie d'accatto che si distinguono per la loro mutevolezza ed
irrilevanza. Assessore, a questo proposito la sentenza che ha portato il
23 novembre del 1995 alla condanna di Fioravanti e Mambro è stata spesso
contestata. Viene considerata, non solo dai diretti interessati, ma anche da
soggetti diversi, una sentenza basata su un teorema piuttosto che su delle
prove. Un ragionamento condiviso anche da settori della sinistra. Malgrado ci
sia una veritá giudiziaria anche su questo caso rischiamo dunque di non avere
una veritá storica assoluta una volta per tutte. Qual è la sua opinione? Quanto alla veritá sulla strage di Bologna, ripeto ció che
dico da anni, da quando cioè, subito dopo le sentenze definitive, si è
preannunciato il ricorso ad una istanza di revisione finora mai praticata. Per
quel che mi riguarda, non ho mai preteso che veritá giudiziaria e veritá
storica coincidessero ma ho sempre sostenuto che, allo stato degli atti, quella
giudiziaria rappresentasse la piú corretta e giusta delle soluzioni possibili.
Dall'altro lato non è mai stata offerta una alternativa credibile come ho avuto
modo di riferire anche ai piú accaniti sostenitori di tesi avverse, ai quali ho
contrapposto l'insufficienza e la plateale infondatezza delle loro
ricostruzioni. Purtroppo senza esito. Proprio in un'intervista rilasciata oggi (ieri per chi legge
ndr) all'Ansa Fioravanti si dice
vittima della ragion di stato. Sostiene, come Cossiga, che la loro colpevolezza è servita a coprire altre veritá ,
come l'esplosione del carico di plastico palestinese o piuttosto una punizione
contro un'Italia troppo filoaraba. Non sono certo delle novitá e in ogni caso
tutto sembra servire a rendere piú torbida ed incomprensibile alla gente la
storia di questa terribile vicenda. Non ne usciamo insomma. Voglio limitarmi a dire una cosa, a dare insomma un'indicazione: che se si volesse davvero ricostruire la veritá , bisognerebbe fare riferimento al piú completo documento pubblicato in questi anni rappresentato dal libro di Riccardo Bocca, dal titolo significativo Tutta un'altra Strage . Di fronte al silenzio che accompagna le aggressioni a quelle veritá giudiziarie, mi dichiaro disponibile, ove Liberazione intendesse farlo, ad un esame serio della vicenda del 2 agosto, peraltro ignota anche ai tanti detrattori di quelle carte processuali.
I libri sono acquistabili in libreria o presso i rispettivi editori
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